L’inclusività delle persone con disabilità nel panorama lavorativo italiano è un tema di grande attualità e importanza, che ciclicamente torna alla ribalta. Nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni per migliorare la situazione, infatti, ancora oggi molte persone con disabilità faticano ad accedere al mondo del lavoro o a mantenere un impiego stabile e soddisfacente.

Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2022 la percentuale di persone con disabilità in età lavorativa (15-64 anni) era del 13,7%, ma solo il 24,9% di queste era occupata. Ciò significa che la maggior parte delle persone con disabilità in età lavorativa è costretta a vivere in una situazione di precarietà economica e sociale.

La situazione non è rosea neanche per le aziende. Infatti, molte di esse non sono in grado di sfruttare appieno il potenziale delle persone con disabilità a causa di barriere architettoniche, culturali e organizzative. Tuttavia, le aziende che investono nell’inclusività delle persone con disabilità possono trarre numerosi vantaggi, tra cui un aumento della diversità e dell’innovazione, una maggiore soddisfazione dei dipendenti e una migliore reputazione.

Per promuovere l’inclusività delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, sono necessarie azioni concrete a livello legislativo, formativo e culturale. In Italia esistono già alcune leggi che garantiscono il diritto al lavoro alle persone con disabilità, come la Legge 68/99 che prevede l’obbligo per le aziende con più di 15 dipendenti di assumere un certo numero di persone con disabilità. Tuttavia, queste leggi devono essere applicate in modo più efficace e la cultura aziendale deve essere sensibilizzata all’inclusività.

Inoltre, è importante investire nella formazione e nell’orientamento professionale delle persone con disabilità, al fine di favorire l’acquisizione di competenze e conoscenze utili per il mondo del lavoro. Infine, è fondamentale abbattere le barriere culturali e organizzative che impediscono alle persone con disabilità di accedere al mondo del lavoro, ad esempio attraverso la promozione di strumenti tecnologici e di soluzioni architettoniche e organizzative adeguate.

Gli attori preposti a condividere la cultura italiana della diversità nel mondo del lavoro sono molteplici e comprendono sia le istituzioni pubbliche che le organizzazioni del terzo settore e le aziende private. In particolare, le istituzioni pubbliche hanno un ruolo fondamentale nella promozione dell’inclusività delle persone con disabilità nel mondo del lavoro attraverso l’emanazione di leggi e normative adeguate.

Le organizzazioni del terzo settore, invece, svolgono un ruolo importante nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e nella promozione di progetti e iniziative volte a favorire l’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. Infine, le aziende private possono contribuire attivamente alla promozione dell’inclusività attraverso l’adozione di politiche di assunzione e di gestione del personale che valorizzino la diversità e l’inclusione.

Per tutti questi motivi Ebter Abruzzo, insieme a EBTU Abruzzo e al Consorzio Impresa e Sociale, propone ai propri associati un corso, rivolto ai dipendenti delle imprese private individuati come tutor di persone svantaggiate, per trasmettere i principi guida per affrontare al meglio la concezione di diversità come risorsa, promuovendo la creazione di contesti variety-oriented. 

 

In conclusione, l’inclusività delle persone con disabilità nel panorama lavorativo italiano è una sfida importante ma necessaria per garantire una società più giusta ed equa. Sono necessarie azioni concrete e un impegno collettivo per abbattere le barriere che impediscono alle persone con disabilità di realizzare il proprio potenziale e contribuire al progresso del paese.