Il 25 settembre, come tutti sappiamo, siamo stati chiamati a votare e abbiamo eletto il nuovo parlamento.  Un parlamento che avrà un compito molto difficile, quello di dare la fiducia e stabilità ad un governo che possa continuare ad affrontare le sfide che questo periodo ci sta mettendo di fronte. Infatti la crisi energetica e la crisi geopolitica mondiale non si sono ancora risolte, e ci vorranno ancora diversi mesi perché, speriamo, la situazione inizi a normalizzarsi.

Ormai archiviata la parentesi draghiana, e di questo anno e mezzo di governo tecnico, il compito di formare un nuovo esecutivo verrà affidato probabilmente a Giorgia Meloni, che da subito si troverà a dover affrontare una duplice sfida: da una parte la stesura del documento di bilancio, e dall’altra attuare gli interventi necessari per arginare l’aumento delle bollette che stanno mettendo in ginocchio il settore terziario.

Dobbiamo ricordarlo, è grazie al terziario e ai servizi che l’economia è ripartita nell’ultimo anno. Quando il manifatturiero arrancava ancora per problemi legati ad approvvigionamenti di materie prime, noi del settore terziario riuscivamo a ripartire, mettendo in campo un gran numero di iniziative che ci hanno permesso di crescere e fidelizzare i nostri clienti . Purtroppo la crisi energetica sta mettendo in ginocchio tante attività, soprattutto quelle dove la spesa relativa all’energia e al gas sono una classe di costo importante per l’attività. 

Come già  visto negli articoli precedenti, abbiamo individuato diverse soluzioni e diversi consigli per affrontare al meglio il periodo autunnale, ma abbiamo bisogno di una mano da parte del governo centrale e degli amministratori in modo che le nostre attività possono proseguire sulla via della crescita senza rischiare di dover chiudere per mancanza di liquidità. In questi giorni si parla tanto di scostamento di bilancio o di interventi mirati per salvare l’economia italiana, ma una cosa sono le parole un’altra sono i fatti. E noi abbiamo bisogno di fatti e risposte ora più che mai.

Il settore terziario, che noi Ebter Abruzzo rappresentiamo in parte, è importantissimo per quel che riguarda il pil italiano. Infatti esso rappresenta un terzo del pil anche ora che, purtroppo, lo stock di partite iva è sceso sotto i cinque milioni, causando una perdita di quasi un milione di posti di lavoro. E questo periodo, segnato dalla difficoltà di poter pagare le bollette, e riuscire ad affrontare l’autunno in maniera serena, può causare nuove chiusure, che non verranno più assorbite da nuove aperture almeno nel breve e medio periodo.

Vero la previsione non è delle migliori, e purtroppo non sempre tutti gli interventi sono risolutivi. Non sarà il piccolo risparmio che possiamo avere con l’ottimizzazione delle nostre pratiche quotidiane che ci salverà, ma saranno interventi mirati e precisi che ci aiuteranno a contrastare i rincari delle bollette e a non far pesare più del dovuto la spesa energetica sulle nostre finanze. Tutti dobbiamo fare la nostra parte; noi del terziario e dei servizi mettendo in pratica soluzioni sostenibili che portino a un risparmio reale, e il nuovo governo con aiuti incisivi e concreti, che non siano piccoli bonus erogati una tantum.  

Per contrastare questi effetti ed evitare il rischio chiusura delle imprese, Confcommercio, ANCC-Coop, ANCD-Conad e Federdistribuzione hanno condiviso una serie di proposte al Governo e al Parlamento da attuare con urgenza:

  • incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%, misura che andrà estesa anche all’ultimo trimestre dell’anno;
  • ampliamento dell’orizzonte temporale per la rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022;
  • incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica.

Va, inoltre, perseguita una maggiore inclusività della misura del credito di imposta rendendola accessibile anche ai soggetti esercenti attività di impresa, arti o professioni con potenza installata inferiore a 16,5 KW.

Le proposte non mancano, come probabilmente non mancano le soluzioni sia a livello italiano sia al livello europeo. È indispensabile però una sintesi che possa dare stabilità e sicurezza a tutti i settori, compreso il nostro. Noi restiamo fiduciosi e positivi, dobbiamo evitare di scadere in lamentele ridondanti che possano mirare la pazienza dei nostri clienti.  Vero, e non lo possiamo negare, il periodo è difficilissimo e non vediamo ancora la luce in fondo al tunnel ma, come abbiamo fatto durante l’anno più brutto della pandemia, noi del terziario dobbiamo continuare a lottare. E noi di Ebter Abruzzo continueremo a darvi idee, consigli e aiuti per affrontare anche questa sfida.