Anche il 2021 volge ormai al termine e, anche se l’incertezza a causa del covid persiste, dobbiamo iniziare a volgere lo sguardo al futuro e al nuovo anno che verrà. Durante quest’anno noi di Ebter, abbiamo parlato tantissimo di come sarà il negozio del futuro, di quali saranno le nuove sfide alle quali dovremmo rispondere e di come ripensare l’idea classica di retail e fonderla col mondo digitale. 

La pandemia è molto più di una fase transitoria, i cambiamenti che ha portato nella nostra società rimarranno a lungo e si cristallizzeranno a formare un nuovo tipo di società, economia e lavoro. I cambiamenti, infatti, sono portatori di fenomeni ed equilibri nuovi e il post pandemia non sarà una semplice proiezione di quello che gli italiani hanno scelto durante la fase acuta dell’emergenza o un recupero delle vecchie abitudini, ma sarà un nuovo inizio per tutti.

In questo contesto che andrà a delinearsi, il negozio non deve essere visto solo come il luogo in cui avviene uno scambio commerciale, ma come un ecosistema di valori, deve diventare il punto di riferimento per l’offerta di un determinato bene o servizio, intercettando i nuovi potenziali clienti prima della concorrenza. La nuova sfida per il 2022 sarà quella di reinterpretare la nostra attività per renderla sempre più a misura del nostro cliente. 

Le parole chiave da tenere bene a mente per far partire questo processo sono interazione, prossimità, inclusività, esperienza, servizio e personalizzazione. La nostra attività dovrà essere progettata partendo dall’osservazione del presente, facendo leva sui punti di forza e gli elementi distintivi e unici che possiamo offrire al cliente. Dobbiamo anche stare attenti a non perdere il contatto con la realtà, ascoltare i nostri collaboratori e i nostri clienti, ed essere capaci di creare un ambiente flessibile che si può adattare a ogni sfida futura senza snaturarlo. 

In questo contesto gli addetti del terziario diventano i garanti della qualità. Siamo noi i primi a dover puntare su un prodotto e servizio e dobbiamo essere in grado di mettere sul campo tutte le strategie per comunicare ai nostri clienti la bontà di quello che offriamo. Vero, bisogna interpretare al meglio i bisogni delle persone, ma non dobbiamo mai dimenticarci della nostra identità, cioè quello che ci rende unici.

Lo abbiamo visto e ripetuto tante volte, le persone adotteranno sempre più modalità ibride di cooperazione tra digitale e fisico nelle loro scelte. Infatti la tecnologia risponde a un bisogno, ed è uno degli elementi da implementare nel nostro settore, ma non è certamente l’unico. Infatti, non dobbiamo scordarci che la maggior parte delle persone ha nostalgia dei negozi fisici, dell’andare in vacanza o di toccare con mano un servizio; i punti vendita fisici continueranno a essere centrali perchè sono quelli dove il cliente può vedere e vivere l’esperienza dell’acquisto o del servizio. 

Il digitale può sopperire a diversi bisogni, ma sicuramente non alla ricerca di uno spazio emotivo, psicologicamente appagante e di benessere soggettivo, che solo la presenza fisica può offrire. Ed è in questa direzione che dobbiamo muoverci ed evolverci: da una parte il digitale per offrire informazioni e annullare la distanza quando non è possibile il rapporto fisico, e dall’altra noi, i nostri spazi, la nostra capacità di comunicare e raccontare al cliente la nostra attività e la nostra offerta.

Non ne abbiamo ancora la completa certezza, ma il 2022 deve essere l’anno del rilancio per l’economia italiana. Tutti i settori ne gioveranno e, appena la piaga della pandemia mollerà la presa, potremo finalmente tornare a offrire ai nostri clienti tutta la professionalità della quale siamo capaci. 

Ebter Abruzzo vi augura buone feste!!